End Of Arm Tooling (EOAT): forse la cosa piú importante!

Con l’evoluzione robotica e il continuo e costante investimento verso i processi produttivi industriali, tutto l’indotto è andato proporzionalmente a crescere ed affiancare questo nuovo mondo; si è sviluppato un importante lavoro : lo studio, la progettazione e realizazzione di pinze di presa robotiche, nominate anche GRIPPER.

Questo nuovo settore in realtà nasce dall’evoluzione delle pinze di bloccaggio dei centri di lavoro. La necessità di avere una mano di presa idonea per il proprio braccio robotico è fondamentale per la funzionalità dell’intera isola. Il gripper è l’ultimo elemento cinematico del braccio che manipola, afferra ed orienta il manufatto prima di posizionarlo nella sua locazione.

Oggi molte aziende studiano, progettano e realizzano pinze rigorosamente personalizzate per il Cliente. Ci sono case molto famose nel settore che propongono giá la struttura della pinza stessa come base su cui costruire la specifica dell’attrezzo: questa base si chiama DRIVE, o gripper KINEMATICS, mentre la parte estrema, nominate dita di presa, o end-effector, vengono realizzate ad hoc per il Cliente.

La carpenteria per la realizazzione si fa sempre piú particolare, selettiva, fine e personalizzata. Le aziende artigiane si stanno specializzando in questo nuovo settore di componenti ed accessori per isole robotizzate. Molto pesso capita che la stessa pinza di presa costi quanto un nostro robot usato.

Per costruire un gripper è fondamentale tenere presente come questo si muoverà e che grado di precisione e sicurezza di presa potrà offrire. Le pinze possono essere elettriche, pneomatiche, idrauliche e a ventosa o magnetiche :

  •  le prime sono idonee per la velocità e manipolazione di parti delicate, poichè sono alimentate da una fonte “pulita”, s’intende senza potenziali variazioni di frequenza; sono un po’ costose ma sono facilmente controllabili;
  •  quelle pneomatiche sono utilizzate per la necessità di presa con forza, il delta è uguale a presa su potenza: garantiscono la presa di particolari pesanti e/ o di grosse dimensioni e vengono impiegate molto spesso nell’industria meccanica o di packaging; sono più contenuti i costi di realizzazione peró sono meno controllabili rispetto a quelle elettriche;
  •  le pinze idrauliche hanno un’altissima forza di presa, tale per cui sono piú richieste nella movimentazione di parti molto pesanti o dimensionalmente molto grandi; queste pinze sono le piú richieste in ambienti sporchi ed ostili; sono onerose sia dal punto di vista energetico che d’installazione;
  •  quelle a ventosa, vengono studiate su profilati di alluminio: vengono utilizzati per la movimentazioni di parti pulite e non porose. Il costo di realizzazione è quello piú modico, ma con meno affidabilità di successo.
  •  Quelle magnetiche infine sono realizzate per movimentare componenti acciaiosi con magneti. Sono gestibili ed abbastanza sicuri, ma nettamente dispendiose per installazione e manutenzione.

Tutte le pinze, esclusa quelle a ventosa, sono dotate di dita: la parte fissa, quella ancorata al polso del robot viene chiamata GRIFFE, dove le dita vengono ancorate.

Come anticipato, c’è un mondo dietro alle mani di presa: la carpenteria si fa sempre piú raffinata e proporzionata allo studio e all’elettronica.

Con la Robotica si è sviluppato tutto l’indotto, portando nuovi posti di lavoro con nuove competenze e nuovi obbiettivi.

Una buona mano di presa garantisce il successo dell’intera isola.

Daniela Giroldo

End Of Arm Tooling (EOAT): forse la cosa piú importante!