Da circa 10 anni esistono sempre più realtà di saldatura abbinate alla presenza di robot antropomorfi anche nelle medie e piccole aziende. Questo sicuramente è dovuto al principio lavorativo insito in questa mansione: la laboriosità, la sua pericolosità, la necessità di sicurezza e soprattutto la meno disponibilità di un operatore giovane ad eseguirlo.
Saldare è un lavoro veramente faticoso: le persone specializzate sono sempre meno, e la qualifica viene fuori solo con l’esperienza. Con l’avanzarsi della vita media e dell’ etá pensionabile, si è costretti a valutare di inserire un antropomorfo in sostituzione dell’operatore umano. Il robot è sicuro nel suo impiego, porta avanti con linearità e costanza il suo percorso di saldatura e soprattutto non necessita di controlli si sicurezza legati al protocollo lavorativo con un essere umano. I problemi di salute e di ambiente sono molto importanti, da valutare e seguire attentamente per un datore di lavoro. Il collaboratore non deve essere costretto a subire stress fisici, a respirare fumi nocivi e a ricevere luce irradiante invasiva…per quanto ci siano tutti gli accorgimenti di sicurezza di legge, a distanza di tempo, saldare è un lavoro che porta a delle importanti conseguenze fisiche.
Il robot compie alla perfezione questo impiego: insieme al processo di pallettizzazione, la saldatura è il più automatizzato nel mondo manifatturiero.
Esistono diversi processi saldanti: ad arco, a punti, a Tig, Mig, laser, plasma e resistenza.
Il robot in sincronia con il generatore saldante è sicuro, veloce e preciso; il risultato è pulito e lineare. Con pannelli chiusi di sicurezza circostanziali all’isola e con un ottimo sistema di aspirazione, il robot garantisce successo del manufatto ed il suo investimento risulta essere vincente. L’isola può lavorare senza interruzioni i 3 turni con costanza e perfezione. Una saldatura perfetta garantisce sicurezza nella funzionalità del prodotto e benestare degli acquirenti.
Normalmente questo investimento garantisce un ritorno di capitale entro i 12 mesi successivi.
Il mondo della saldatura è un po’ a se stante: è importante capire bene i materiali da lavorare per ottenere il migliore risultato. E’ fondamentale un’ottima collaborazione tra l’integratore ed il tecnico dell’azienda che ha acquistato l’isola: il primo deve garantire il perfetto matrimonio tra il braccio, il generatore ed il posizionatore, il secondo deve fornire tutta la sua esperienza per suggerire come gestire la materia prima da lavorare. Tutto questo è vincente.
Daniela