Ormai quasi tutti i nuovi modelli di robot sono molto più facili e flessibili da adoperare e gestire, rispetto alle precedenti generazioni, per qualsiasi progetto ed impiego industriale.
Un censimento fatto dalla World Robot Statistics 2015, pubblicato dalla IFR ( Federazione Internazione di Robotica ) ha dichiarato che, per l’anno 2018, 1,3 milioni di robot sono stati impiegati nelle fabbriche di tutto il mondo. Le mansioni più comuni sono quelle manifatturiere, pick and place, assemblaggio, logistica, imballaggio e molte altre; la velocità e la precisione, oltre che all’agilità e alla sicurezza, sono le condizioni primarie che hanno incrementato in modo esponenziale le domande per l’acquisto di robot.
Nel settore elettronico i fattori che condizionano l’impiego robotico si strutturano su: velocità, precisione, ripetizione di movimento e la non contaminazione nell’ambiente. La velocità è fondamentale per rispettare i tempi ciclo molto molto ristretti, la precisione nel lavoro è fondamentale per riuscire ad ottenere la perfezione di risultato senza scarti, la ripetibilità della mansione è condizionata dalla velocità e dalla precisione costante nel processo ed infine la perfetta NON contaminazione di particelle organiche o polveri nel settore di micro elettronica o componenti affini è il fattore che vincola più di tutti questa necessità robotica.
Nel settore medicale farmaceutico è fondamentale utilizzare dei manipolatori per assemblare parti sensibili o potenzialmente fragili. Se si considera l’industria legata alla fabbricazione delle lenti a contatto, forse, si riesce ad intuire quali e quante difficoltà bisogna gestire per questi particolari. Oltre alla sterilità dell’ambiente è necessario avere strumentazioni robotiche con ipersensibilità di movimento e super precisione.
Normalmente si impiegano robot di piccola taglia e di grande velocità: i famosi robot SCARA “Selective Compliant Assembly (Articulated) Robot Arm”. Il primo di essi è stato costruito nel 1978 dal Prof. Hirochi Makino in Giappone.
Questi robot hanno solo 4 assi e lavorano con un braccio orizzontale con giunto in asse. Riescono a movimentare piccole parti ad una velocità molto significativa, con precisione e costanza. Sono robot adattabili a celle piccole e mobili. Sono anche di facile integrazione.
Esistono robot Scara di diverse marche. Da Fanuc, a ABB, a Kawasaki, Staubli, Yaskawa, Epson, Mitsubishi….dove le caratteristiche si raggruppano cosi:
- Pochissima inerzia e grandissima flessibilità d’utilizzo
- Pochissimo ingombro ed installazione in qualsiasi spazio: minimizza la problematica d’interfaccia con le periferiche, soprattutto per gli ambienti chiusi a temperatura controllata
Le famose camere bianche, sterili, sono gli ambienti in cui è obbligatorio investire in questa strumentazione per essere certi della non contaminazione e qualità del prodotto. A temperatura controllata e in un luogo sigillato, il robot lavora con costanza e precisione. L’operatore da fuori piò verificare che tutto il processo sia gestito da protocollo senza interferire fisicamente sulla linea.