Con il grande sviluppo di industrializzazione robotica avuto negli ultimi 10/15 anni, è venuta alla luce una realtá di crescita esponenziale per molte aziende di piccola e media impresa sia sul territorio nazionale che non.
È ora dimostrato che la fabbrica gestita in modo convenzionale e tradizionale, senza alcuna miglioria nella produzione stessa e senza apertura mentale verso altre prospettive, sia per il mercato che per la presentazione del prodotto, abbia vita dura e instabile fino alla potenziale chiusura definitiva, come purtroppo accade molto spesso.
Le Nazioni vivono grazie alla piccola e media impresa: l’artigiano è colui che realizza con la propria esperienza quello che serve a tutti noi, e la piccola impresa garantisce sempre un equilibrio sicuro per l’economia di uno Stato. È sicuro e certo che solo quando l’artigiano prende atto della necessitá di sviluppo qualitativo e manufatturiero del proprio processo produttivo, la piccola azienda famigliare diventa concorrenziale e conosciuta.
Esistono alcune mansioni molto pericolose che con la robotizzazione sono state bypassate dall’operatore, rendendo la realizzazione del prodotto sicuro e competitivo, aumentando sempre la qualità e la perfezione dello stesso. Esistono peró anche mansioni manuali che non possono essere sostituire dal robot: a questo punto i grandi ingegneri di robotica di case come kuka, fanuc,abb e altre hanno creato il robot “collaborativo”, cioé un antropomorfo possibilitato a stare a fianco dell’operatore per aiutarlo a movimentare oggetti pesanti o semplicemente manipolare e asservire.
Il prossimo febbraio in Spagna, presso l’universitá di Lusa de Coimbra, al CsiC ( centro superiore dello sviluppo scientifico) verrà presentato un progetto nominato COL ROBOT: il master esporrà lo sviluppo e lo studio di possibili soluzioni integrabili con i robot collaborativi antropomorfi e tutti i potenziali sviluppi. Questo progetto è finanziato dall’ Unione Europea: è stato approvato dal gruppo Renaut e da l’ Alenia Spazio con l’appoggio di Italia, Spagna, Portogallo, Francia e Germania.
La nuova prospettiva robotica sarà quella di lavorare con il robot insieme all’uomo: questo utilizzerà la portata al polso dell’antropomorfo per movimentare accanto a se l’oggetto da lavorare. Il robot diventerá “un’estensione dell’operatore” : il robot collaborativo riuscirà a supportare dai 7 ai 14 kg tutto quello che necessita l’operatore lì a fianco con leggerezza e fluiditá di movimento senza mettere in alcun pericoloso l’essere umano. Non sarà necessario l’utilizzo di grigliati di sicurezza e fotocellule. Lo stesso braccio meccanico ipersensibile in ogni suo punto diverterá il collega fidato e sicuro.
L’utilizzo robotico, da quello standard di antropomorfi in isole chiuse con sensori di sicurezza a quello “collaborativo” attaccato all’uomo, è l’unica soluzione per crescere e svilupparsi. Le piccole aziende possono diventare competitive e trovare sempre nuovi sviluppi ed opportunitá.
Lo sviluppo robotico crea sempre lavoro e soprattutto lo migliora aumentando la positivitá in un’azienda e garantendo ottime prospettive per il futuro.
Daniela Giroldo