Con la pandemia si è rivoluzionato completamente in nostro modo di vivere e le nostre priorità. Si spende di meno, non si esce di casa, se non il minimo indispensabile, e si rivalutano tutte le personali potenzialità per superare nel modo migliore possibile quanto sta accadendo. I giovani stanno lavorando su piattaforme informatiche che permettono la partecipazione attiva alle lezioni scolastiche; i genitori lavorano in smart working e cercano di non perdere tempo, attenzione e competenza nel proprio ruolo. Ma la produzione che fa?
In realtà molte aziende hanno lavorato durante il lockdown e molte stanno ripartendo. Gli imprenditori stanno valutando tutte le decisioni governative ed europee per accaparrare tutta la liquidità possibile per coprire i costi subiti e soprattutto quelli imprevedibili dei prossimi mesi.
Per le aziende che producono, dalle più piccole, artigiane, alle più grandi, multinazionali, ora più che mai la robotizzazione e gli impianti automatici sembrano, come già detto molte volte, la soluzione unica e sicura per la sopravvivenza.
Il virus ha cambiato drasticamente il sistema ed il concetto del lavoro.
Gli impiegati di molte attività possono tranquillamente lavorare da casa, dedicando quotidianamente più ore all’azienda, non inquinando con le trasferte giornaliere e diminuendo i costi, stress e perdita di tempo per il cambio di locazione. La comodità ha un prezzo diverso: l’impiegato è sommerso completamente nel suo lavoro e l’obbiettivo da raggiungere diventa una necessità di prestazione verso il Direttivo. Si lavora molto di più e meglio. Questa è la prima grande rivoluzione, già in voga da molti anni nei paesi del nord europa.
Per quanto riguarda il lavoro manuale, in serie, in fabbrica, gli imprenditori stanno rivalutando con coraggio di inserire delle macchine robotizzate per sopperire alle linee meno “affollate” di personale, per il distanziamento di sicurezza, e per la costanza produttiva.
I robot lavorano con il virus e senza: i robot possono essere di grosse dimensioni per l’impiego in lavori pesanti e usuranti, oppure di piccole dimensioni in sostegno a fianco degli operatori, coorobot.
Robotizzare è l’unica soluzione per sopravvivere, migliorare il prodotto e crescere.
In un momento di instabilità come oggi, questa è veramente la keyword per andare avanti e non chiudere.
L’operaio imparerà a convivere a fianco dei robot e lavorerà meglio, in sicurezza e con motivazione.
Il manovale che sposta, impila, incastra manualmente e quotidianamente un oggetto (per 365 giorni all’anno per 40 anni) non deve più esistere: ci sono soluzioni che motivano il personale, stimolano l’attenzione e che gratificano.
Ora più che mai è il momento di intervenire e risollevare le aziende con intelligenza e spirito imprenditoriale. Le aziende hanno necessità dei lavoratovi, ma hanno anche il dovere morale, etico e civico di tutelarli e salvaguardarli nel loro posto di lavoro per una sicura e redditizia collaborazione per entrambi.