Notizia di pochi giorni fa, pubblicata sul Corriere della Sera : “Adidas torna a produrre in Germania.
Le scarpe saranno cucite dai robot” . La famosa casa tedesca abbandona la manodopera asiatica per riportare gli stabilimenti in Europa, in Germania: processo nominato “Reshoring”, terminologia presente oramai su tutti i quotidiani di economia.
La manovalanza Cinese, Indiana e Bangalese è infatti diventata piú costosa per le grandi multinazionali: è sembre bassa rispetto ai parametri europei e statunitensi, ma nettamente piú alta rispetto a 20anni fa. Non conviene piú gestire la delocalizzazzione in altri continenti sommando i costi di trasporto e il magazzino logistico.
Dal Sole24 ore: “Le imprese fanno marcia indietro per tornare in patria (back reshoring) o in Paesi vicini (near reshoring) spinte per lo più da esigenze di qualità e controllo di prodotto e servizio” .
Quest’argomento apre nuovamente il discorso sull’investimento robotico nelle aziende manufatturiere che apparentemente possono avere difficoltà ad impiegare i robot nel proprio settore. In quello calzaturiere infatti c’è una spiccata necessità di personalizzazzione del prodotto con finiture su materiale modificabili con la lavorazione. I pellami, per esempio, richiedono una manualità di lavorazione e di raffinatezza nel risultato che solo una mano umana può dare. Con i nuovi robot collaborativi però si possono far avolgere alcuni processi, nella relaizzazione delle scarpe, faticose per l’operatore: alcune cuciture possono essere fatte dal braccio con una forza pari a 10/20 kg , inimmaginabile per un operario in linea. Le scarpe sono difficili da realizzare: l’operatore sarà sempre necessario per il controllo qualità e visione del perfetto funzionamento della linea, ma i robot serviranno a supportare la competenza umana nella realizzazione delle stesse.
Se le grandi aziende stanno abbandonando i Paesi asiatici per ritornare in Europa, sviluppando l’impiego robotico e supportando il suo primo costo di partenza d’investimento, significa che è evidente il grande risparmio e i grandi vantaggi che ne scaturiscono: cioè l’assunzione di collaboratori europei, quindi gestibili per le loro competenze, e la robotizazzione di alcuni processi; costi di trasporto nettamente piú gestibili e logistica piú comoda e pratica.
Per le scarpe da ginnastica è sicuramente piú facile ed economico impiegare i robot: queste calzature sono abbastanza standarizzate e assemblate con prodotti sintetici e colle. Le cuciture sono a macchina, e la manipolazione dei colli è fatta da robot. Esiste un’azienda nominata Uneeck che realizza con due robot antropomorfi scarpe casual, borse ed accessori in corda in 6/12 minuti. È un’azienda molto futuristica: la linea è controllata da cellulare e da tablet e le richieste del compratore sono realizzate e personalizzate in pochissimo tempo.
Dalle aziende meccaniche, alimentari, medicali, farmaceutiche fino a quelle artigianali di pellame, accessori e borse, si conferma quanto piú volte calcolato e studiato: i robot vengono impiegati per aiutare i collaboratori, abbassare i costi e migliorare l’ambiente e la sicurezza.
Daniela Giroldo